Giovedì 24 aprile, alle 18.00 nella sede di via Biffi 5, Maria Pia Cerati, docente Unitre, ci introdurrà alla ECOSOFIA.
Dopo l’avvio del dibattito sulla crisi dell’Occidente ed il suo rapporto problematico con le altre culture del pianeta, ci pare interessante proporre una riflessione sul pensiero di Raimon Panikkar su un tema che ci riguarda da vicino: quello del rapporto con la natura, su cui si discute da tempo, alla luce della presa di coscienza delle distorsioni che il nostro modello di sviluppo ha prodotto nella relazione fra uomo e ambiente. Questo autore inquadra il suo discorso all’interno di una ampia visione del rapporto fra uomo, mondo e Dio, in un’ottica interculturale e interreligiosa.
“Nel 2019 avevo comprato per caso un libro, Ecosofia, la nuova saggezza, non tanto per il titolo, ma perché, amando moltissimo il suo autore, Ramon Panikkar, ne leggevo volentieri tutti gli scritti che mi capitavano sotto mano. Finito quel libro ero passata ad altre letture, ma lentamente cominciava a farsi strada un’idea: i temi che più mi interessavano si rifacevano al concetto di frantumazione della conoscenza che Panikkar espone nella conversazione iniziale: “Ci siamo specializzati così tanto, che abbiamo ritenuto che la realtà si potesse spezzare in piccole particelle… (ma) questa metodologia, valida per una certa scienza, uccide la realtà e rende impossibile la vera conoscenza…. Adesso l’uomo stesso si trova diviso e si rende conto che il tutto non è ricomponibile nemmeno con l’integrazione delle parti. E’ per questa perdita del reale che la
scienza moderna non ci può dare risultati che servano per la vita.”
L’importanza di questa tesi nel pensiero di Panikkar è confermata dal titolo di un altro suo saggio “Colligite fragmenta”; sono le parole di un passo del Vangelo di Giovanni. 6,12: “Raccogliete, riunite tutti i frammenti lasciati da parte, affinché non si perda nulla”. Ritengo che questo pensiero fornisca la chiave per spiegare il disagio sociale e individuale della nostra epoca e per avvisare di un rischio: dopo aver frantumato la realtà in tanti piccoli pezzi per capirla meglio, quindi per poterla manipolare, si è frammentato anche l’uomo, che di conseguenza è diventato più manipolabile. Per riunire i frammenti, bisogna andare oltre le specializzazioni e le classificazioni. Ecco perché in un discorso di Ecosofia rientrano anche la sociologia, le neuroscienze, l’economia, la psicologia e la spiritualità. Non che l’Ecosofia sia una ‘tuttologia’, o una delle tante discipline olistiche New Age di tendenza, spacciate magari come ‘sapienza orientale’. L’ecosofia comprende tutte le discipline, nel senso che la visione ecosofica è una visione d’insieme, non parcellizzata; visione quanto mai indispensabile per affrontare le crisi di oggi.” Maria Pia Cerati (2022-23)
Nel suo saggio “Ecosofia, la saggezza della terra” Panikkar offre una cornice interculturale globale al fine di instaurare rapporti equilibrati fra il sé e la natura. Oggi il pericolo non viene dagli dèi né dalla Natura, bensì da un mondo arte-fatto e fuori controllo che ha squilibrato l’intera natura. In misura maggiore che in qualsiasi epoca del passato le diverse culture hanno assoluto bisogno l’una dell’altra. Nessuna cultura da sola – le religioni, le filosofie, le scienze naturali – può pretendere di fornire la riposta ai problemi dell’esistenza. Nella sua globalità la realtà si presenta in tre dimensioni reciprocamente irriducibili, ma ognuna delle quali presuppone l’altra: il Cosmo (materia-energia-Mondo), Uomo (consapevolezza, Io-Sé), Dio (mistero inaccessibile). Panikkar propone una visione che chiama “cosmoteandrica”, che integra appunto queste tre dimensioni in vista di un rapporto radicalmente nuovo con la natura.
RAIMON PANIKKAR 1918-2010
Ho lasciato l’Europa da cristiano, mi sono scoperto indù, ritorno come buddista, pur non avendo mai cessato di essere cristiano Raimon Panikkar
Nella vita di Panikkar è condensata la teologia del futuro (Vito Mancuso)
Nell’allegato il testo della presentazione di Pia Cerati