Venerdì  10 febbraio alle 21.00 nella sede dell”Isola che non c’è, Giuseppe Uboldi introdurrà una serata di riflessione e discussione sul tema dei rifugiati, a partire dal testo di Hannah Arendt “Noi rifugiati”, che dalla sua personale esperienza di apolide – e da quella di tanti ebrei negli anni quaranta – trae spunto per prevedere lucidamente la drammatica realtà globale dei milioni di persone che guerre, carestie, sconvolgimenti climatici stanno trasformando in rifiuti umani, in esseri superflui (o “carichi residuali”, come li ha brillantemente definiti il nostro ministro dell’interno).
Sarà il nostro modo di fare memoria delle tragedie del Novecento .

In un articolo su L’Espresso la filosofa Donatella Di Cesare presenta il saggio della Arendt, mettendone in evidenza la rilevanza politica e l’attualità.