Venerdì 5 maggio 2023, alle 21.00 all’Auditorium Aldo Moro
con il patrocinio del Comune di Saronno
PAOLO SALOM, giornalista del Corriere della Sera, presenta il suo libro “Un ebreo in camicia nera”, una storia autentica e paradossale che è anche un intimo confronto tra il padre protagonista e il figlio che lo racconta, un’immersione nella nostra storia di grande intensità e tensione.
Introduce Giuseppe Uboldi.

«L’esigenza di raccontare questa storia è antica. Le vicende che riguardano il passaggio della famiglia di mio papà attraverso la guerra mi hanno sempre incuriosito e sin da ragazzino ho cercato di capire come mio padre avesse fatto a superare quei momenti terribili.
Mio papà, inconsapevolmente, ha donato la sua esperienza di vergogna alla famiglia. Una vergogna ingiustificata perché non ha fatto nulla di male: vestire la camicia nera era l’unico modo che aveva per salvarsi la vita. Però, quando la verità sull’olocausto è venuta fuori, in lui è nato un sentimento di contrasto che ha trasformato la sua adolescenza in qualcosa da dimenticare.
Si portò nell’animo, fino al suo ultimo giorno, le cicatrici di eventi devastanti, di decisioni prese con l’(im)maturità dei suoi quindici anni che, nonostante ogni cosa fosse scaturita dall’istinto di conservazione, lo avrebbero tormentato a lungo.» Paolo Salom

«Non siamo più ebrei, siamo italiani e nessuno ci potrà fare del male». È il 1938 quando Galeazzo Salom decide di convertire la famiglia al cattolicesimo. La moglie, erede di una stirpe di pii rabbini romeni, si oppone. Ma lui è convinto di poter mettere tutti al sicuro di fronte alla marea montante delle persecuzioni. L’illusione durerà poco: l’Italia fascista mette al bando gli ebrei e la famiglia è costretta a nascondersi con la complicità di un parroco. È qui che ha inizio la storia di Marcello, uno dei tre figli di Galeazzo che, ribelle, a sedici anni, nel pieno dell’occupazione del Paese, decide di fuggire dal rifugio in cui sono riparati. Ma come può sopravvivere un ragazzino ebreo nel 1938, inun’Italia funestata da leggi che privano gli ebrei di ogni più elementare diritto e li destinano spesso a viaggi senza ritorno?
La sua è un’autentica odissea che lo vede lasciare il Veneto alla volta di Milano e poi viaggiare verso il confine con la Svizzera dove spera di espatriare. Prima di arrivare alla meta, però, è catturato dai fascisti e si salva grazie all’istinto di sopravvivenza: finirà per vestire la camicia nera nelle brigate della Repubblica sociale italiana senza però mai rivelare la sua vera identità. E arrivando con le truppe fasciste fino al fronte della linea gotica. Un viaggio rocambolesco che si conclude con la liberazione del Paese da parte degli Alleati insieme a cui giungono le prime notizie sullo sterminio degli ebrei messo in atto dai tedeschi durante la guerra. Una storia autentica e paradossale che è anche un intimo confronto tra il padre protagonista e il figlio che lo racconta, un’immersione nella nostra storia di grande intensità e tensione.
Come lettori, ci ritroviamo a seguire non solo i difficili passi compiuti da Marcello dal Veneto a Milano per raggiungere la Svizzera, ma anche quelli del nostro passato, della nostra storia. La cattura del ragazzo da parte dei fascisti, che avverrà attorno alla metà del suo viaggio, rappresenterà lo spartiacque: morire o seguire l’istinto di sopravvivenza?

PAOLO SALOM (Ancona, 1962), giornalista professionista dal 1991, ha lavorato per diverse riviste su temi di politica estera e da giugno 2000 lavora al «Corriere della Sera». Sinologo, autore dell’ebook “Fukushima e lo tsunami delle anime” (2012), ha scritto quattro monologhi per il Teatro No’hma di Milano e saggi sulla Cina.